La mia esperienza col cancro inizia un pomeriggio di agosto del 2004, il giorno in cui il maratoneta italiano Stefano Baldini si apprestava a vincere la sua medaglia d’oro alle olimpiadi di Atene…mentre osservavo la sua magnifica prestazione compresi di “aver toccato con mano” qualcosa che non andava… ;-D

Di lì a breve ebbi conferma da un urologo di Firenze, il professor Giulio Nicita che la mia sensazione era corretta, avevo sviluppato infatti un cancro al testicolo. Nel giro di pochi giorni sono stato operato e visto lo stadio precoce della malattia l’equipe medica del reparto di urologia di Careggi di Firenze che mi ha seguito, scelse in un primo momento di non introdurmi ad alcun protocollo di cura chemio o radioterapica.

Di lì a pochi mesi contattai personalmente il professor Filippelli dello staff del reparto di radioterapia di careggi diretto dalla professoressa Teresita Mazzei, che molto gentilmente mi aggiunse alla lista d’attesa per una visita presso il loro centro. Dopo diversi dibattiti sul da farsi, e con mia insistenza ho quindi ricevuto due cicli di chemioterapia PEB (Cisplatino, Etoposide e bleomicina), da dicembre 2004 al primo febbraio 2005.

Inutile dirti che durante le terapie ho sofferto dei classici sintomi da chemioterapici, quali nausea, diarrea, inappetenza e avendo avuto un forte indebolimento del sistema immunitario dopo un controllo di routine di esami del sangue ho avuto un’influenza con rischio di polmonite.

Dopo questa fase i controlli di routine come esami del sangue, TAC e radiografie non hanno evidenziato niente di anomalo, e adesso va tutto bene dopo circa 9 anni.   Pochi mesi dopo, purtroppo, il 10 aprile 2005 mia madre è stata operata di urgenza per una perforazione allo stomaco da ulcera maligna causata da cancro allo stomaco.

Da molto tempo sia io che la mia famiglia le avevamo consigliato di eseguire una gastroscopia, poiché aveva molti disturbi digestivi ed eruttazioni, ma la sua paura di sottoporsi ad un semplice esame di endoscopia era molto maggiore della consapevolezza dell’importanza di chiarire cosa non andasse bene nel suo organismo.

In questa fase ho capito una cosa fondamentale per prevenire le malattie, il nostro organismo ci manifesta in continuazione i suoi malesseri, ma se non li sappiamo ascoltare e se nascondiamo agli altri e a noi stessi questi malesseri prima o poi essi torneranno fuori con maggiore forza.

All’opposto io ho sempre percepito in anticipo le mie problematiche di salute e sono sempre stato attento ogni volta che il mio organismo manifestava un malessere, a rivolgermi ad un medico o specialista, per assicurarmi che questo non fosse l’inizio di una malattia che avrebbe anche potuto essere grave.

Ovviamente non possiamo sempre riuscire a risolvere un problema, ma per lo meno potremmo essere pronti a recepire piccoli segnali o sintomi che il nostro corpo ci trasmette, che è importantissimo per poter lavorare in modo preventivo sulle malattie, non solo sul cancro.

Per la mia esperienza posso dire che grazie alla mia premura sono riuscito a risolvere la mia malattia con un’operazione, una chemioterapia preventiva, breve e a dosaggi bassi ed un ciclo di tre mesi di depurazione organica a base di erbe (la tisana Caisse che peraltro spiego nel dettaglio nel mio testo). Infatti le persone che ho avuto modo di conoscere in ospedale che hanno avuto un’esperienza simile alla mia, avevano tutte uno stadio più avanzato della mia stessa particolare forma di malattia e hanno ricevuto un trattamento ben diverso, cioè un numero di cicli di chemioterapia ed un dosaggio assai maggiori, addirittura alcuni di essi hanno dovuto subire un’ulteriore operazione all’addome, con asportazione dei linfonodi, un’operazione che oltre ad essere ovviamente un aggiuntivo rischio per la salute, lo è anche per la sfera sessuale vista la presenza di nervi delicati e afferenti all’apparato urogenitale in tale zona.  

All’opposto la malattia di mia madre è stata colta ad uno stadio avanzato ed essendo di una forma molto aggressiva aveva già invaso anche altri organi come il fegato, anche se questo l’ho scoperto solo dopo aver richiesto la cartella clinica :-C  

Addirittura in Giappone esiste una classificazione di cancro gastrico precoce (Early Gastric Cancer) che ha dimostrato come i pazienti sottoposti ad un controllo di prevenzione che hanno mostrato un tale stadio di malattia, presentano una percentuale di sopravvivenza a cinque anni complementare rispetto a quelli che l’avevano contratta ad uno stadio più avanzato (l’80% invece del 20%).  

In Giappone l’alta incidenza del cancro è legata al largo consumo di alcol, ma esistono anche altre cause e cofattori, come ad esempio per mia madre che era una forte consumatrice di carne rossa, si mangiava  addirittura le vere e proprie “cotenne” di grasso, e apparteneva al gruppo sanguigno A.

Mia madre come spiego dettagliatamente nel libro è stata sottoposta ad una terapia di chemio che nei primi tre mesi ha dimostrato di non essere efficace, gli oncologi stessi che la seguivano mi dissero, quando parlai da solo con loro, che non sarebbe stato possibile ottenere nella seconda fase della cura, un risultato migliore di quello osservato confrontando le due TAC prima e dopo questa prima fase, risultato che aveva mostrato la stazionarietà della malattia, con una grossa metastasi epatica di 5 cm nell’asse maggiore.

Nella seconda fase della malattia ho invece conosciuto grazie ad un naturopata del mio paese, una terapia anticancro rappresentata dall’assunzione di ascorbato di Potassio, chiamata terapia Pantellini, che ho fatto assumere a mia madre durante la seconda fase di cicli chemioterapici, senza dirlo ai medici che la seguivano.

La TAC successiva eseguita dopo la seconda fase di altri tre mesi di chemio combinata alla terapia Pantellini, mostrò invece una regressione di 1,2 cm della metastasi epatica, che quindi si era ridotta fino a divenire 3,8 cm come asse maggiore.
Dopo questo esame l’oncologo con cui parlai rimase molto sorpreso, ma scelsi personalmente di non spiegargli niente di ciò che avevo fatto assumere a mia madre, poiché parlando un po’ di quelle tematiche sulle terapie alternative compresi che non era minimamente aperto a quel tipo di approccio, d’altronde quando si parla di questi rimedi naturali si scomodano gli interessi delle case farmaceutiche che non sono affatto indifferenti e molti medici per timore o convenienza non osano aprirsi minimamente a questi tipi di rimedi.

Purtroppo la scelta di mia madre, fu quella di interrompere la terapia Pantellini, poiché l’oncologo invece di provare ad operarla al fegato, optò per dirle che la diagnosi era stata errata, e che di metastasi al fegato in realtà non c’erano mai state. Vi lascio immaginare la mia situazione, come avrei potuto dire a mia madre che il medico le aveva mentito e al tempo stesso chiederle di continuare ad assumere la terapia Pantellini che pure aveva dimostrato un miglioramento della patologia? Quindi le suggerii semplicemente che le avrebbe fatto bene continuarla, ma nonostante questa mia indicazione scelse di non assumere più niente, e dopo 2 mesi appena purtroppo ci ha lasciati.  

Come avrai capito mia madre ed io abbiamo avuto due approcci completamente diversi alla malattia e abbiamo reagito in maniera opposta, ciò che é importante comprendere, però, è che con un minimo di sforzi ognuno di noi se mostra un po’ di interesse per la propria salute, può informarsi in modo indipendente, sono infatti ormai disponibili molti studi ed esperienze che dimostrano la dannosità di alcune sostanze, cibi e comportamenti e l’utilità di altri. Quindi, in realtà tu puoi scegliere se informarti e comportarti di conseguenza, cercando di migliorare la propria salute, come ho fatto io, oppure fregartene, per disinteresse o paura di cambiare, o di dover cambiare troppo, come fanno gli struzzi che mettono la testa sottoterra.

Se la tua reazione fa parte del secondo tipo, ti dico solamente una cosa, se mai un giorno tu contrarrai il cancro, rimpiangerai di non aver utilizzato in maniera migliore il tuo tempo e correrai subito ad informarti sulle reali cause, quindi come si dice meglio prevenire che curare, infatti non è solo importante quanto si vive, ma soprattutto come si vive.

Noi non possiamo scegliere quanto tempo vivere, ma abbiamo molta scelta sulla qualità di questa fetta di esistenza.   Nel 2010 mi sono iscritto alla scuola di medicina naturale S.I.M.O. (Scuola Italiana Medicina Olistica), all'interno della quale ho passato gli esami in chimica, anatomia e fisiologia, patologia, nutrizione, psicosomatica, fitocomplementi, medicina tradizionale cinese, feng shui, idrotermofangoterapia, naturopatia vibrazionale, oligoelementi, aromaterapia, fiori di Bach, comunicazione (PNL), reflessologia plantare, specializzandomi in fitoterapia.